Nella nostra epoca vivere e abitare hanno finito per diventare due facce della stessa medaglia. Per questo motivo ogni progetto architettonico deve oggi tendere al raggiungimento della massima qualità dell’abitare: un concetto che va oltre il comfort e l’estetica, e che è sinonimo di una vita migliore.

Per alcuni è una rivoluzione, per altri la naturale evoluzione del modo di ideare palazzi e infrastrutture. Per noi di NOST Architetti è entrambi, e molto di più.

Il raggiungimento di un alto standard qualitativo per la vita delle persone influenza concretamente il modo in cui pensiamo e rendiamo possibili i nostri progetti, lavorando per instaurare interazioni funzionali tra persone, strutture e territorio. È il metodo alla base di tutte le nostre opere da oltre quindici anni. La qualità dell’abitare è al tempo stesso la partenza e la meta per rendere attuali gli edifici esistenti e realizzare gli spazi del futuro. Il tutto si traduce in progetti flessibili e dinamici, valorizzati da una spiccata attenzione alle necessità reali e da un modus operandi fortemente reattivo.

Quali sono le esigenze da mettere in primo piano?

Accanto alla predisposizione di luoghi sicuri, confortevoli e funzionali e al raggiungimento di un’estetica in grado di rispecchiare l’essenza degli individui, l’architettura oggi ha molte altre responsabilità: ridurre il disagio abitativo, favorire l’inclusione sociale, rendere possibile il riuso di costruzioni esistenti, creare spazi accessibili a tutti, rispettare l’ambiente utilizzando un approccio green.

In quanto arte dalla forte connotazione sociale e pubblica, l’architettura trova spesso i suoi principi e la sua attualità rifacendosi alle esigenze contemporanee della società odierna. Ed è per questo che negli intenti della buona progettazione emergono tematiche importanti e sentite come l’inclusività sociale, il riuso dell’esistente e l’approccio sostenibile all’edilizia.
Sotto la grande branca della nostra disciplina trovano spazio azioni fondamentali per la vivibilità delle nostre città, come il recupero urbano, la rifunzionalizzazione degli immobili non utilizzati, dismessi e degradati, fino alle attività volte a incrementare l’accessibilità e la sicurezza delle costruzioni, degli ambienti e dei servizi.

Tutto questo, oltre a confermare lo stretto legame tra architettura e urbanistica, è la prova della vicinanza tra il vivere e l’abitare: l’uno influisce sull’altro fino a confondersi e coincidere. Il compito degli architetti, dei designer e degli ingegneri è agevolare questa corrispondenza, diffondendo un’idea del costruire basata sull’autonomia e sull’efficienza energetica, sull’ecosostenibilità dei materiali e sul rispetto territorio e delle comunità circostanti.